Ecco il Racconto degli amici di Facebook
Per il terzo dei "Giochi"
da Social Network vi presento oggi la storia "costruita" dagli amici di Facebook. Per leggere quella dalle cerchie di Google+ potete andare qui: Costruiamo una Storia.
Buona Lettura!
Titolo: “Alla
ricerca di me” (Atrebor)
Oppure
Titolo: ”L’UOMOPERBENE” (Barbara T.)
Quell’uomo silenzioso camminava
lungo la riva….
pensando a quello che era successo la sera prima (Laura
B) e lo sciabordio delle onde, flebilmente accarezzavano le barche in
secca mentre il sole stanco si nascondeva tra le nuvole diafane che il vento
spingeva oltre l'orizzonte...(Nicola). Ad un
tratto, un ricordo, una sensazione fece rinascere in lui quel sogno ormai
spento da troppo tempo (Giliola).
In quello
stesso posto, un tempo ormai tanto lontano, sotto il chiarore della luna ormai
alta nel cielo il profumo della salsedine, si confondeva col Suo profumo in un
inebriante miscuglio di odori. La sabbia ancora tiepida, ci invitava a rimanere
vicini, stretti in un abbraccio (Carmelo). Questo
sussurrava un angolo di cuore, quello non sbeccato, dell'Uomo. In realtà la
maschera del suo viso era lignea, solcata da rughe senza tempo, mentre lo
sguardo ..(Alessia).
Era tornata.
Lui l'aveva sempre saputo che sarebbe tornata, certo non per lui (Emilia). Ma poi, se non per lui, per chi? I
ricordi si susseguivano vividi, i sapori e gli odori vissuti si alternavano
lasciandolo in uno stato febbrile...ah...questo ritorno segnava un attimo
eterno. Il passato insieme e il futuro in cui si proietta il sogno...il sogno di
essere felice con lei. Nonostante tutto (Tiziana).
Un rumore
lontano lo svegliò. Le tende danzavano spettrali alla flebile luce del
lampione, disegnando sul muro qualcosa che non riusciva a capire. Prese gli
occhiali sul comodino e guardò l 'ora: erano le 02:51 e si ricordò che dormiva
da quasi due giorni, eppure quel sogno sembrava quasi reale... . Era bagnato,
poi si rese conto che l'acqua entrava dalla finestra e il temporale era lì ,
con lui e dentro di lui, come una guerra senza vinti ne' vincitori (Atrebor).
Sentiva il
battito del suo cuore divampare nel suo petto, le mani tremavano e solo allora
si accorse del gusto salato che aveva in bocca, non era solo pioggia erano
lacrime, le sue lacrime....(Patrizia). Capì
che il suo non era un semplice sogno, aveva fatto un viaggio con l'anima....un
viaggio che ti lascia addosso la traccia delle sensazioni vissute..(Paola). E la voglia infinita di ripercorrere
quelle parole, quelle sensazioni, quegli stati d animo così esplosivi.. Quanto
effimeri....(Federica).
Si rese
conto, per la prima volta con assoluta chiarezza, di non essere stato in grado
di prendere l'unica decisione davvero importante della sua vita (Katia). Quella vita che pensava di aver vissuto
ma che in realtà aveva subito lasciandosi trasportare da quel vortice che l
aveva catapultato proprio li, in quella stanza avvolta dall’oscurità del suo
animo ormai stanco ..(Patrizia). Ora doveva
ricominciare a vivere, a risalire sui treni persi della sua vita, gli stessi
treni che lo avrebbero trasportato dall' oscurità verso la luce...(Valentina). Non ancora conscio che la vera
luce, la vera forza risiede in nessun altro all’infuori di sé....(Federica).
Era tornata
semplicemente per riprendere il cellulare che aveva lasciato in sala da pranzo.
La decisione era stata presa e non aveva alcuna intenzione di ripensarci. Ma
anche lui provava una sensazione piacevole, liberatoria dalle eccessive
tensioni che il deteriorato rapporto creava (Alberto
B.). ..ma nonostante avesse sentito il rumore della porta d'ingresso che
si apriva, il suono di passi verso il soggiorno, non riusciva ad alzarsi dal letto.
" Verrà su lei", si ripeteva, ne era certo glielo doveva (Raffaele).
Cominciò a
gridare :” Paola sei tu?” ma ad un tratto silenzio… Il rumore dei passi che
prima erano evidenti ora tacciono . Come parole interrotte ferme li a
riflettere a pensare cosa dire e cosa fare. Ci fu un silenzio che faceva da
padrone ed i battiti dei cuori seppur accelerati erano muti in attesa di
svelarsi. Ma ecco un pensiero farsi avanti: perché tace e non mi riempie del suo calore
come fa ogni giorno? Cosa e che la trattiene?(Anna)
Si guardò intorno e poi, violento, batte' il pugno sulla scrivania...
Strappò con rabbia il foglio dalla macchina da scrivere e lo gettò lontano,
cercando di centrare le fiamme nel camino. Sentiva freddo e tutto quello che
scriveva gli ricordava quello che era successo e quello che nascondeva a se
stesso e in cantina...(Atrebor). .......... Stava
seduto su quella sedia sgangherata e scolorita, all'ombra di quella pianta
carica di frutti colorati e profumati , il sole filtrava a tratti ma il suo
volto era triste, i suoi pensieri erano lontani e quella strada diventava
sempre più stretta e tortuosa. Quanto ancora avrebbe dovuto percorrerla? E alla
fine avrebbe trovato un ......(Elvira)… avrebbe
trovato un senso, come in quel romanzo che aveva posato la sera prima sul
comodino. La sua vita era stata accumulo o sviluppo? Si era addormentato con
quella domanda nella testa alla quale aveva paura di rispondere sinceramente.
Aveva ripercorso i suoi giorni e si era convinto che aveva proceduto a
casaccio, prendendo la vita come viene, costruendosi poco a poco una riserva di
ricordi, vita che si aggiungeva a vita. Ma i ricordi con gli anni non si fissavano
ma si dissolvevano, non ritrovava più le sensazioni, il ricordo forte di un'
emozione, quello che gli rimaneva era solo la nostalgia, un nome, il rumore
delle onde e la bocca piena di salsedine. Nient' altro (Rosella)
Allora porse
lo sguardo alla luce della notte nel tentativo di trovare ancora una senso al
suo cammino, prima che venisse cancellato, così come le onde che lo avvolgevano
facevano sparire le sue orme. Fu allora che capì che la notte ha un suo perché ...è
il momento sensoriale dell’essere uomo, una sorta di richiamo a sé...(Alessandro)
....e mentre
la luna accarezzava dolcemente il suo volto, egli fuse la sua mente con il
mare, la sabbia e l'infinita volta celeste sentendosi tutt'uno con l'universo. .(Laura B). Ma un odore acre ed intenso lo
distrasse dalle sue sensazioni: annusò l'aria, notò il fumo denso che lo aveva
avvolto e gettò un grido: ancora una volta aveva bruciato il sugo e avrebbe
dovuto gettar via la pentola, rovinata per sempre! (Laura
P). si convinse che era ora di frequentare un corso di cucina...forse
l'avrebbe aiutato a distrarsi..(Barbara T).
Già anni fa
si era iscritto , ad una scuola serale ma gli portava via troppo tempo e non
poteva più né scrivere né dipingere e questo lo aveva un po’ innervosito. In
fondo disse: “che importanza ha se non so cucinare bene, posso imparare un po’
alla volta”. Gli venne in mente che
vicino al suo ufficio c'era un edicolante molto rifornito di riviste: dalla
cucina vegetariana a quella per single come lui . Mentre faceva tutti questi
ragionamenti squillò il telefono. Ma chi può essere! Nessuno sa che sono a casa,
tutti pensano che io sia ancora in Indonesia (Anna).
Era la Tim
... No grazie non mi interessa rispose ... Andò a sedersi sul divano ed ancora
il telefono ... Chi sarà ancora ... Pensò ... Pronto!! ... Una dolce voce
rispose “ciao sono Monica” (Alessandro)
La riconobbi
subito!!!! E capii perché mi aveva chiamato. Era l'amica di Silvana! Infatti
oggi a scuola l'avevo trattata male quando stavo parlando con Francesca e lei
aveva cercato di intromettersi.....(Carmelo)
Monica
mi chiese se la aiutavo in latino ma io laconico le risposi che non avevo
tempo. Dall'altra parte sentii un silenzio pieno di oscurità, di frasi non
dette, di emozioni non riconosciute e pensai che forse era meglio così ;
lasciar perdere con lei. Frettolosamente le dissi: “scusami, ho una chiamata in
linea, ci risentiamo in un altro momento, fammi pensare ciao” e chiusi il telefono
senza lasciarle il tempo di replicare. Sentì un fioco " ciao va bene”(Anna)
Non potevo e
non volevo rivivere una storia ormai finita da anni. Il tempo era passato
veloce e inesorabile, non lasciando traccia della felicità di quegli anni,
della spensieratezza e dei sogni...dei miei sogni, svaniti nella realtà di una
vita sbagliata che nulla ha a che fare con me (Tamara)
Non potevo e
non volevo rivivere una storia ormai finita da anni. Il tempo era passato
veloce e inesorabile, non lasciando traccia della felicità di quegli anni,
della spensieratezza e dei sogni...dei miei sogni, svaniti nella realtà di una
vita sbagliata che nulla ha a che fare con me. Continuavo a ripetermi: no, la
minestra riscaldata no!!! E poi lei è' già andata via una volta (Emilia)
Inebrianti
nuvole che trafiggon il sol al suo primo accenno estivo, sgargianti scorrete
attraverso alberi danzanti, che sembran dirti: sei ritornato finalmente…, il
vento ci accarezza entrambi, il vento ci rende tutt’uno, eppure voi non vi
stancate in questa sorta di movimento eterno, mentre io mi fermo a contemplar
della vita il mio passato con argentei lineamenti vi vedo passare… voi sempre
lì in eterno movimento…io sempre qui aspettando la fine…aspettando te… (Robert)
…te che come
un’ombra leggera vegli il mio divenire, il mio vagare tra albe e tramonti senza
sosta, cercando di fermare il tempo e colmare l’abisso tra noi… (Atrebor)
Era questa
la fantastica poesia che avevo trovato nascosta nel suo cassetto, tra calze
sottili e sottovesti di seta (Laura P.)
.....e poi un
rumore strano che mi riportò alla realtà....era il mio stomaco! Fame....tanta
fame...di cibo, di aria fresca e di vita. Nuova e felice. Domani chiamo Ubaldo,
lo svuotatore di cantine....via...via...tutti i suoi
oggetti....spazio....libertà e fiducia in un domani migliore. Senza di lei.
Dove sarà finito il numero di Ubaldo??? (Tiziana) Eccolo!
Lo chiamo subito! Pronto Ubaldo? Ho un bel po' di roba da buttare o donare,
comunque vedi tu che farne. Ok ti aspetto sabato....e sabato arrivò...(Tamara)
Queste
le “opzioni” per la conclusione
Buongiorno
Ubaldo, vieni in cantina, ho tanta roba e come ti avevo detto fanne ciò che
vuoi. Ubaldo caricò tutto e se lo portò via. Finalmente libero! Libero di
scrivere la mia vita e di dipingerla con i colori che più mi piacciono (Tamara)
Erano le
otto del mattino un forte rumore lo svegliò
dal sonno. Era tutto bagnato di sudore a causa della medicina presa la sera
prima per abbassare la febbre. Si sentiva meglio ora , ma doveva alzarsi e fare
una doccia per andare all'università con sua figlia ad iscriverla a lettere e
poi insieme a lei e a sua moglie Monica trovarsi a pranzo fuori per festeggiare
i 25 anni di matrimonio (Anna).
Oggi si svegliò prima del solito e non si chiese il perché
di ciò... Sentì soltanto un bisogno di aria ed aprì il balcone. Un fresco alito
di vento lo investì avvolgendo il suo corpo, si lasciò accarezzare da quella
brezza mattutina. Si sentì ricaricato e decise di fare una corsa sulla
spiaggia, prese un paio di pantaloncini, una t-shirt ed il cellulare e si
diresse verso la porta ....quando squillò il telefono ...si fermò, un
pensiero...fu tentato a tornare indietro ...guardò le scale ma non rispose, non
voleva interrompere quel momento ... Chiuse la porta deciso ad iniziare il
cammino...il cammino di un uomo nuovo, ciò che rimaneva di lui era solo il suo
nome .....Christian.(Alessandro)
Dalla scogliera, poco distante dall'auto, guardava in
silenzio il mare e ripensò a quei giorni. E' stata una follia, mormorò. Era
tornato dall'Indonesia senza dire nulla ai vecchi amici. Aveva bisogno di stare
solo, rivivere quei luoghi, gli odori, i suoni, immergersi nei ricordi, lasciare
che lo invadessero nelle vene, nei polmoni fino a farsi stordire. E nel delirio
della febbre che lo aveva assalito quella notte gli era tornata in mente Paola
e per un attimo, una frazione di secondo aveva rivissuto quel calore intimo
familiare che oramai non era più suo. E' stata una follia tornare, disse
ancora. Si voltò verso l'auto, lentamente, chiamò in aeroporto e confermò il
volo che all'indomani l'avrebbe riportato in Indonesia.(Alberto)
Bellissima!
Ringrazio di cuore tutti i partecipanti per essersi "messi in
gioco" con me.
Per gli altri “Giochi” da Social Network potete guardare Indovina cos'è e Regalaci un Proverbio.Proponi anche tu un gioco alla rete. Sarà una esperienza divertente e
costruttiva. Poi, se vorrai, potrai raccontarla
qui, con un “guest post”.
Hai partecipato? Raccontaci anche le tue impressioni.
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Grazie