martedì 14 ottobre 2014

Il Ritmo di Vita e il Ritmo di Scrittura

"Un Elefante...

...si dondolava sopra un filo di ragnatela
Vista la cosa molto interessante andò a chiamare un altro elefante
Due elefanti si dondolavano sopra un filo di ragnatela
Vista la cosa molto interessante andarono a chiamare un altro elefante
Tre elefanti…”

Ricordi questa "canzoncina"?

Quante volte l’avrai cantata da bambino o da adulto per figli o nipoti! A me è capitato di ascoltarla al termine di una giornata a dir poco impegnativa in un autobus affollato in attesa della partenza. L’atmosfera era pesante quando venivo attratta da una vocina intonatissima dietro di me che cantava proprio questa canzoncina. La frase musicale si ripeteva continua e rassicurante sempre uguale con l’unica differenza del numero degli elefanti progressivamente crescente sul filo teso di quella resistentissima “ranatela”. Voltandomi ho visto una bimba “piccolissima” raggomitolata sul sedile che sembrava  immenso, vicino ad un accompagnatore, forse un fratello maggiore, occupato con il suo telefonino. Uno sguardo intenso con quegli occhi a mandorla neri neri non ha modificato quel ritmo regolare e così piacevole.  Mi cullava come il dondolio di una culla di legno, chissà se ancora le mamme possono permettersele, o quello delle nonne sulle sedie di una volta per far addormentare nipotini vivaci. Quel ritmo regolare ha progressivamente restituito regolarità al mio respiro in affanno dopo una giornata convulsa.

Un episodio come questo potrebbe suscitare tante riflessioni: sull’integrazione, sulla qualità di quella canzoncina che insegna i numeri parlando della condivisione di un piacere (vista la cosa interessante, si va a chiamare un altro elefante) e sulla diversa “scelta” di una bimba nell’occupare un tempo altrimenti noioso rispetto ad un adulto a lei vicino che risolveva ogni problema con il suo telefonino.

Utilizzo il prezioso contributo della piccola “amica” per parlare di ritmo

Il ritmo nella vita


“Inspirazione/espirazione, sistole/diastole ( i battiti del cuore), sonno/veglia, giorno/notte,  tic/tac.  Ecco alcuni esempi della presenza nelle nostre vite del RITMO. La lista potrebbe continuare ma lo scopo di queste considerazioni non è quello di fare un inventario dei ritmi di vita, bensì quello di riflettere sulla presenza di questa alternanza “disuguale metodica”. Per Ludwig Klages, autore di riferimento per i grafologi di tutto il mondo (Handschrift und Charakter,1956, tradotto in italiano La scrittura e il carattere, 1982, Mursia),  “la vita è essenzialmente ritmo” che troviamo ovunque nella natura. “L’alternarsi ritmico del giorno e della notte, dell’alta e della  bassa marea, dell’estate e dell’inverno…La polarità della nascita e della morte, del sorgere e del tramontare, della veglia e del sonno… Uccelli, cavalli e uomini, ma anche ogni foglia di un qualsiasi albero, hanno una metà sinistra e una metà destra che stanno fra loro in un rapporto approssimativamente simile al rapporto intercorrente fra l’immagine reale e l’immagine riflessa”.

E la “disuguaglianza metodica” è spiegata da Klages così: “ il ritmo riproduce, in tempi costantemente soltanto simili, sempre delle forme solamente somiglianti: nessuna onda ha mai esattamente la stessa forma e la stessa durata della precedente: nessun respiro, nessun battito del polso, ha la medesima durata del successivo; la parte sinistra di nessuna foglia, di nessun animale, di nessun essere umano rispecchia mai esattamente il lato destro.” E dunque, la proprietà fondamentale del ritmo vitale lo rende percettibile e rappresenta un elemento costitutivo dell’impressione immediata.


Il  ritmo nella musica


Klages aggiunge: “ Più un musicista cerca di acuire il proprio senso del tempo con l’aiuto di un metronomo; solo deve cercare di disimparare in breve tempo quanto ha così appreso, perché non si dica di lui che suona in modo “meccanico”, senz’anima, che il suo tocco è spento”….e quindi aggiunge: “la vita si esprime attraverso il ritmo, lo spirito attraverso la cadenza” . Il ritmo vitale è dunque “spontaneità” mentre la cadenza è “disciplina”.


Anche nella scrittura


…in quanto esito di comportamento, il ritmo è percettibile. Così, a volte capita di vedere delle interruzioni di regolarità. Sembra che il filo grafico che percorre il foglio si spezzi, si interrompa, acceleri o perda energia: come capita con il nostro respiro o con i battiti del nostro cuore quando proviamo una forte emozione.


Qual è il ritmo della tua scrittura?


Se dovessi paragonare le sue righe alle onde del mare cosa vedresti? Un mare calmo o agitato? Regolare o irregolare?

Se vuoi intraprendere un dialogo con la tua scrittura per conoscerti meglio, puoi partecipare a... Il Talento nel Tratto


Grazie