mercoledì 30 dicembre 2015

Felice 2016


 

Ma no! Non ci posso credere

Uno dei popoli più tecnologici, per fare gli auguri sceglie di inviare cartoline rigorosamente scritte a mano. Pare che in Giappone sia proprio così. Altrimenti ci si offende. E perché? Chiede l’interlocutrice del cuoco giapponese in una popolare trasmissione della nostra tv nazionale. In sostanza perché una cartolina scritta a mano è una manifestazione di attenzione ed è già un regalo, confezionato solo per il suo destinatario. Lì ogni persona in occasione delle feste scrive circa un centinaio di cartoline, per la gioia degli efficienti servizi postali del luogo ;-)

Un esempio da seguire?

Bene! Una pratica "antica" ma decisamente "originale" considerato il sempre più massiccio uso delle e-mail e del web più in generale. Intendiamoci, sono anche io un'appassionata di social network e anche questo post lo dimostra, però credo sia un esempio da seguire perché in quelle poche righe scritte a mano c’è molto più di un messaggio. C’è l’unicità della persona che lo ha scritto: non esiste una grafia uguale a un'altra e questo lo sanno bene i grafologi. Ma c’è anche l’emozione che ha guidato quella mano nel tradurre il pensiero in parole da donare a qualcuno, una emozione che arriva con tutta la sua carica positiva.
Certo che scrivere a tutti è un bel lavoro che richiede energia e tempo! Ed è anche lì gran parte del regalo: dedicare del tempo, e dunque un pezzetto della propria vita, per raggiungere con qualcosa di concreto chi è lontano e trasmettergli, come per un abbraccio, una emozione che si rinnoverà ogni volta che quel cartoncino tornerà fra quelle mani per essere riletto. Un dono, appunto, come un oggetto da mettere in vista per ricordarci che qualcuno ci ha pensato e ci ha voluto coccolare.
E poi, volete mettere la gioia di trovare la cassetta della posta non più solo occupata da tristi bollette da pagare!
Felice 2016
Grazie
 

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