Dai un
pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai
per tutta la vita. (Frase attribuita a Confucio, filosofo cinese vissuto nel
periodo 551-479 a.C.)
Questa
valida e più volte citata massima di vita, ci ricorda che ciascuno potrebbe
procurarsi ciò che gli serve per il proprio sostentamento. Il saper fare
qualcosa è di fondamentale importanza e per arrivarci bisogna imparare. Il miglior dono che si possa ricevere,
a parte credo comunque qualcosa per garantire la sopravvivenza mentre si impara
(e quindi qualche pesce sarebbe comunque “gradito”) è l’opportunità di imparare a procurarsi le risorse. La canna da
pesca è solo uno strumento, poi c’è la tecnica di pesca e poi c’è la
motivazione a pescare: quanta fame hai. O per dirla alla maniera di Steve Jobs
“Stay hungry, stay foolish”: nel suo caso, però, oltre al bisogno forte come la
fame (o la curiosità) ha aggiunto anche un po’ di coraggio (è una delle interpretazioni). Ma noi esseri umani, si sa, siamo onnivori e ci sono tanti altri cibi/modi per sopravvivere.
C’è chi preferirebbe cacciare/allevare e chi invece raccogliere/coltivare dei
vegetali. E allora, per estendere ulteriormente il concetto confuciano...
sarebbe
utile regalare gli strumenti e le tecniche più adatti a ciascuno.
E
per fare questo bisognerebbe conoscere bene il destinatario. Quando
ci impegniamo nella ricerca di un regalo, in genere pensiamo alla persona, a
quello che fa, e immaginiamo quello che vorrebbe fare. Un lavoro imponente
anche perché spesso è la persona stessa che non ha le idee ben chiare sul
proprio specifico modo di essere. E allora perché non regalare la possibilità di conoscersi individuando i veri bisogni e
le modalità assolutamente personali di procurarsi le competenze per
soddisfarli? Ricordo una frase divertente, cara a Totò:
“Lei non sa
chi sono io”
E
anche se recentemente è stata considerata reato,
quando pronunciata in un “contesto di alta tensione verbale”, credo sia in
gran parte vera. La nostra identità fatta di disposizioni innate e
apprendimenti conseguiti attraverso esperienze di vita e di studio, può essere
nota solo a noi stessi. Come? Osservando dove questi specifici modi di essere
hanno lasciato le tracce: i comportamenti di scrittura e di vita.
Il metodo che propongo nel libro Il Talento nel Tratto® è un nuovo
modo di cercare i personali punti di forza, le aree di miglioramento e la
modalità per lo sviluppo, partendo dall’osservazione della grafia e
attraversando la storia di vita.
Al termine del percorso
sarà possibile
·
Compilare il portafoglio di talenti
·
Individuare le modalità per progettare un percorso di sviluppo
personale
·
Riconoscere le principali caratteristiche delle grafie e il loro
significato
·
Scrivere un primo nucleo della personale storia di vita
E,
soprattutto, acquisire una maggiore consapevolezza sulla quale contare per progettare l’anno che verrà.
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di vita
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