Un grafologo
“intuitivo”
Nel post precedente abbiamo sospeso
per un po’ il lavoro sulla storia del viaggio per fornire le prime informazioni
fondamentali sull’osservazione grafologica di una scrittura. L’esercizio
proposto aveva lo scopo di far intravedere il fattore comune fra scritture
eseguite da una stessa persona e le analogie fra i comportamenti scrittori e
quelli di vita. Anche una scrittura può essere veloce o lenta e procedere allo
stesso ritmo di vita di chi l’ha prodotta. Tutta la nomenclatura utilizzata dai
grafologi per definire le caratteristiche di una grafia è indicativa di
altrettante probabili caratteristiche comportamentali.
Poiché però qui non è principalmente ai grafologi che
mi rivolgo, cito a sostegno una affermazione di C.Jamin “il primo scopo da raggiungere è l’annotazione corretta delle grandi
dominanti, cioè dei 2,3 e qualche volta 4 o 5 tratti più essenziali” (ABC della grafologia, 1930,p.43). Inoltre, adottando un’altra affermazione di Max Pulver:
“Grafologo è innanzitutto colui che è
colpito dalla qualità formale e strutturale. Dei dati intuitivi della scrittura”
(La simbologia della scrittura 1931,
p. 2), credo che tu possa senza indugio avvalerti delle indicazioni generali che questi post ti forniscono per avventurarti nell'osservazione di una tua
pagina di diario pur non avendo alcuna preparazione teorica. Con un
fondamentale approccio. I significati dei segni che leggerai di seguito non dovranno essere accolti
come certezze, ma come ulteriori occasioni di approfondimento cercando un
riscontro in altrettanti comportamenti di vita.
COSA OSSERVA UN NON
GRAFOLOGO
E così non potendo qui parlare dei molteplici aspetti che
osserva un grafologo per una analisi, ho estratto ciò che una persona priva di qualunque nozione specifica in genere nota in
una grafia. L’elenco che segue ha più o meno questo intento. Di fianco ad ogni tratto
ho inserito fra parentesi il genere al quale appartiene. Indicherò i
significati nel caso di presenza
positiva o negativa. Ad esempio: per la leggibilità o la illeggibilità,
cosa potrebbe indicare se la grafia è chiara, e cosa invece se illeggibile. Naturalmente
ci sono tante posizioni intermedie
fra la presenza o l’assenza del segno e allora starà a te valutarne l’intensità
e il suo significato. Noterai che i significati per uno stesso segno possono
essere diversi e anche opposti. Ed è questo il motivo per cui una buona
osservazione di una grafia deve tener
conto dell’insieme per poter valutare e inferire la presenza di un tratto
di personalità.
1. Se è leggibile (forma)
2. Se è molto grande o molto piccola (dimensione)
3. Se è prevalentemente curva o piena di angoli (forma)
4.
Se crea dei solchi nel foglio (pressione)
5.
Se è ordinata (forma)
6.
Se è elegante (forma)
7.
Se è regolare (continuità)
8.
Se sale sulla riga o se scende (direzione)
9.
Se le lettere alte sono inclinate
(inclinazione)
10.
Se è lanciata con sicurezza
verso il margine destro (velocità)
SIGNIFICATI GENERALI
(I° parte)
I significati generali sono tratti direttamente dai
testi fondamentali dei due teorici appena presentati e dai principali manuali o
dizionari di grafologia attualmente in uso per la preparazione dei grafologi
con in più alcune considerazioni aggiuntive collegate al metodo
TALENTOneltratto.
1. Se è leggibile (forma)
Secondo C.Jamin, una scrittura “illeggibile” (confusa) “rivela
una mente che non è in grado di manifestare chiaramente il pensiero” (p. 182). Potrebbe
anche appartenere ad un malato che non abbia il controllo dei movimenti o ad un
bambino con dei “ritardi”.
In genere si guarda all’interno della grafia cosa crea
illeggibilità: se siano le forme mal costruite o appesantite da complicazioni,
un problema di organizzazione spaziale o altro.
Mi è capitato di incontrare scritture poco chiare in
affermati professionisti. Potrei aggiungere che la mancanza di chiarezza può
riscontrarsi per velocità, per mancanza di precisione o per riservatezza: il
voler nascondere ad occhi indiscreti (ma potrebbe essere anche a se stessi) ciò
che si scrive.
Al contrario, la scrittura “chiara” è ben leggibile. Indica “un insieme armonioso ed è quindi uno dei segni più belli di
intelligenza e un eccellente indizio di rettitudine” (p. 172).
E gli autori sono in genere concordi nell’affermare
che appartiene a una mente chiara, un pensiero logico, fermezza e dominio di
sé.
Di certo è una persona che vuole comunicare
chiaramente il suo pensiero e ci riesce. Ciò non vuol dire che sia una persona
“spontanea” o “retta”.
2. Se è molto grande o molto piccola (dimensione)
Una scrittura è “grande”
se supera i tre millimetri di altezza nelle lettere basse. “La grandezza della scrittura corrisponde alla grandezza del sentimento
di sé “(del proprio valore) (Pulver p. 39)
Si cerca di capire dove si realizzi maggiormente
questa espansione della dimensione (in quale area della scrittura) e ci si
rivolge alla simbologia della scrittura presentata nel post precedente per
avanzare delle ipotesi.
Ciò che conta è che per quanto grande sia la scrittura
rimanga armonica e ben integrata all’ambiente. Se la necessità espansiva non
faccia perdere il contatto con la realtà (il rapporto con il foglio le altre
lettere).
Se invece è molto “piccola”,
potrebbe indicare una persona con un debole impulso dell’Io, se in un contesto
di scrittura debole e poco vitale. Più spesso appartiene a persone che tendono
all’oggettività quali: scienziati, filosofi o religiosi (Pulver p. 41)
3. Se è prevalentemente curva o piena di angoli (forma)
La scrittura è “curva”
quando prevale la linea arrotondata. Il bambino in età scolare scrive
prevalentemente con forme curve perché il modello calligrafico appena appreso è
così costituito. Nell’adulto il mantenimento delle forme curve è legato alla
richiesta affettiva, alla femminilità, alla socialità e alla capacità di
carpire il favore dell’interlocutore (Peugeot p. 77). Anche in questo caso le
forme chiuse o aperte o il rigonfiamento immotivato degli ovali necessitano di
osservazioni attente anche della zona nella quale si inscrivano per una
valutazione accurata.
La scrittura “angolosa”,
al contrario, è quella prevalentemente costituita da angoli. Per fare un angolo
ci vuole una energia maggiore che per una curva.
Indica quindi combattività, coraggio, senso del
dovere, ostinazione. Un adattamento in modalità di lotta che se in un contesto
disarmonico può rappresentare: rudezza, intransigenza, aggressività, spirito di
contraddizione.
Siamo giunti alla seconda
esercitazione. Questa volta saranno le raccolte di scritture vergate da persone
diverse. Non importa la distinzione fra bambini o vecchi, uomini o donne.
Questo esercizio consiste nell’osservare in sequenza le scritture prodotte da
persone diverse cercando di cogliere le principali differenze fra una grafia e
l’altra. Dopo il primo approccio intuitivo, puoi ripetere gli esercizi
facendoti aiutare da quanto fin qui hai letto sulla tecnica grafologica
A cosa serve?
·
Percepire le principali differenze o somiglianze fra scritture
·
Cogliere il passaggio da un approccio intuitivo e l’applicazione della
teoria seppur molto semplificata
·
Allenare l’osservazione su scritture “lontane” per prepararsi
all’osservazione della pagina del proprio diario
Se vuoi puoi raccontare
qui la tua esperienza
Grazie
Il post successivo concluderà la definizione degli
aspetti più evidenti di una grafia. Questa volta ti fornirà indicazioni per
applicare il metodo grafologico all’osservazione della pagina del tuo diario.
Se ti fa piacere leggerlo puoi consultare talentoneltratto.com
Il metodo TALENTOnelTratto® di cui questi post fanno parte è stato concepito per rendere capaci di individuare i personali talenti partendo dall'osservazione della grafia e attraversando la propria storia di vita. Il Talento nel Tratto è il libro di metodo
Il metodo TALENTOnelTratto® di cui questi post fanno parte è stato concepito per rendere capaci di individuare i personali talenti partendo dall'osservazione della grafia e attraversando la propria storia di vita. Il Talento nel Tratto è il libro di metodo