mercoledì 29 dicembre 2021

La Forma della Scarpa

 

   Tempo di bilanci e progetti

Manca poco al nuovo anno, ci si augura tutto il bene possibile e anche di più. Si valutano i risultati, si elaborano strategie e tattiche per trasformare i sogni in obiettivi. Oppure si spera.

Tanta strada abbiamo percorso

A volte abbiamo dovuto rallentare, siamo caduti e ci siamo rialzati, e altre volte fra percorsi impervi abbiamo avuto modo di dimostrare il nostro valore. Non sappiamo neanche noi come, ma abbiamo raggiunto la meta. È proprio così, nelle situazioni nuove e difficili il nostro Talento ha avuto l’occasione per farsi avanti e per dimostrarci di essere vivo più che mai. Se non ci avessimo provato, se non avessimo osato, lui, il Talento, avrebbe continuato a dormire e non ci saremmo mai accorti del nostro potenziale. Le nostre scarpe erano lì con noi, testimoni e compagne di avventura, sempre più flessibili e pronte ad assecondarci.  

Tanta strada ancora faremo

Quelle scarpe, cammina cammina hanno preso la forma del nostro piede. Forse dimostrano l’età ma sono diventate più comode. È come se avessero memorizzato l’esperienza e ce la restituissero in termini di maggiore conforto. Perché l’esperienza ci insegna qualcosa su di noi e sul mondo ed è per questo la nostra vera ricchezza. Basta riconoscerla per orientare al meglio le proprie risorse verso risultati di sempre maggiore soddisfazione.

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Che abbiate già pianificato al dettaglio o che preferiate partire senza un programma vi auguro il desiderio di sempre nuove avventure con la migliore energia e il coraggio necessari per affrontare l’incertezza del viaggio attraverso percorsi sconosciuti. Nonostante tutto. Perché il premio alla meta è la gioia della scoperta dentro e fuori di voi.

Naturalmente con le scarpe comode dell’esperienza.

Buon 2022

 

domenica 12 dicembre 2021

Tracce di Talento nei giochi d'infanzia

"Giocando s'impara"...

A patto che il gioco sia davvero interessante e che sappia essere strumento di soddisfazione. Anche se quello che soddisfa qualcuno potrebbe lasciare indifferenti altri. E la molteplicità di giochi, dai più semplici un tempo ricavati disegnando con un coccio sull'asfalto (qualcuno ricorderà la "campana") a quelli più tecnologici giocati utilizzando il telefonino della mamma durante interminabili attese, fornisce un campionario vastissimo di stimoli per catturare attraverso preferenze e risposte le disposizioni innate e il modo più efficace per svilupparle.

In tempo di corsa ai regali qualcuno regalava "Il piccolo chimico" sperando di stimolare un talento scientifico, ma anche la semplice palla, per versatilità e "insospettabilità" come gioco "didattico", aveva un forte potenziale di conoscenza.

Non sto parlando solo di calciatori in erba, ma di abilità allenate proprio grazie al piacere di un gioco e poi rese fruibili in altri ambiti anche lavorativi. 

Gioco individuale o di squadra?

Continuando con l'esempio della palla, giocare da soli facendola rimbalzare sul muro con difficoltà crescenti o roteare su un dito senza farla cadere non era abilità di tutti. Ci voleva precisione, senso dell’equilibrio, impegno nell’eseguire un allenamento per ottenere risultati soddisfacenti. Cosa motivava tanto impegno: la competizione rispetto a un compagno oppure il riconoscimento personale delle proprie capacità? E se si preferiva il gioco di squadra: corpo a corpo o “distanziamento”? Rugby o pallavolo?

Esercitazione

Individua il tuo gioco preferito nell’infanzia e ispirati alla porzione di mappa di questo post per aggiungere alcune informazioni. Analizzalo con il “Sistema dei 12 campi” utilizzandone i primi quattro presentati nel post Il Sistema per scoprire i Talenti

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Questo e molto altro nel libro di prossima pubblicazione Talenti Adulti: un testo di approfondimento del metodo esposto in forma sintetica in Il Talento nel tratto

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